La leggenda della nave di carta, la mia recensione.
“La leggenda della nave di carta, racconti di fantascienza giapponese”.
Oggi parliamo di questo libro. La raccolta curata da Ilaria M. Orsini ed edita da Fanucci mi ha lasciato un po’ perplesso. Nel bene e nel male.
Il libro esordisce con un prologo in cui sono inseriti racconti autobiografici di alcuni scrittori che hanno vissuto la tragedia della bomba atomica durate la loro infanzia: “i bambini di Hiroshima”. In queste poche pagine si riesce a percepire solo un barlume della distruzione e del terrore che hanno visto e provato quei ragazzi, e l’angoscia e la tristezza coinvolgono immancabilmente il lettore. Queste testimonianze sono state inserite qui probabilmente per poter contestualizzare il background degli scrittori successivi.

Un Triceratopo.
I racconti seguenti, alcuni di poche pagine, altri di alcune decine, sono molto diversi fra loro. Leggendone qualcuno, soprattutto dei primi mi è venuto da pensare che in realtà fossero molto simili a storie popolari, quelle di cui a malapena si sa l’autore e che scorrono di generazione in generazione. Per altri mi sembrava di leggere una storia che poteva benissimo essere una delle fiabe dei fratelli Grim, di relativamente semplice svolgimento ma ammantata con riflessioni profonde e una pungente morale per far riflettere soprattutto i più giovani lettori. Il tutto condito con misticismo e fantasia tipico del sol levante. Un connubio perfetto.
In contrapposizione a questi, la presenza di alcuni racconti più complessi,

Una cassa di mandarini.
alcuni anche più difficili da leggere, sia per come sono scritti, sia per gli argomenti trattati, mi ha dato un po’ la sensazione di far scricchiolare il tutto. Il fascino della cultura orientale, che personalmente mi attrae molto, è presente anche in questi testi un po’ più maturi ma l’accostamento con i precedenti mi ha però lasciato un po’ perplesso.
Per questo motivo non vi consiglio una lettura tutta d’un fiato. Affrontare un racconto al giorno, anche uno alla settimana per i più cauti, può essere la strategia migliore. Leggerne qualcuno ai vostri figli più giovani potrà anche diventare la miglior ragione per acquistare questo libro.
In ogni caso, a parte forse uno o due, i testi mi sono piaciuti tutti, per un motivo o per un altro. La qualità degli stessi è infatti innegabile e lo stile giapponese affascinate e un po’ esotico.
E la fantascienza?
Una piccola perplessità sopraggiunge se il lettore è appasionato e avezzo a letture fantascientifiche. Dov’è la fantascienza che appare nel sottotitolo del libro? Se infatti alcuni racconti possono facilmente rientrare in una categorizzazione classica e soprattutto consona agli standard occidentali di fantascienza, per la maggior parte dei testi non è così.

Un maremoto.
La faccenda potrebbe salvarsi in corner sotto la spigolatura di essere comunque fantascienza giapponese e non occidentale, ma è una scusa che suona comunque male. Questo aspetto è ricordato dalla curatrice e traduttrice nell’introduzione ma forse non con la giusta forza e convinzione. Una piccola correzione in “racconti fantastici di cultura giapponese” a mio avviso avrebbe evitato di far sentire fuori luogo il lettore che si aspetta tutt’altro. Ovviamente questo piccolo aspetto nulla toglie alla qualità dei racconti, forse nuoce solo un po’ alla penetrazione che questi possono avere nella mente del lettore.
In conclusione?
Vi consiglio assolutamente questo libro, magari con dei piccoli suggerimenti. La leggenda della nave di carta è un libro che si gusta meglio sorseggiato un po’ alla volta, una racconto alla volta. Dimenticando il sottotitolo, magari ne sarete più sodisfatti. Se inoltre siete proprio scoraggiati da quello, essendo forse disinteressati alla fantascienza, dategli una possibilità, probabilmente non ne sarete delusi.
Le immagini contenute nella recensione riguardano alcuni racconti. Non sono contestualizzate e solo leggendo il libro potrai scoprire in che modo sono utilizzate. Potete acquistare “La leggenda della nave di carta” cliccando qui per la versione in ebook, o qui per il volume cartaceo.
Ricordati che Viagginellospazio può crescere solo grazie a te, se hai trovato utile questo articolo, o se conosci qualcuno a cui possa interessare, condividi questo post. Se invece non ti è piaciuto, ne sono molto addolorato, ma magari un altro dei nostri articoli potrebbe piacerti. In cima alla pagina trovi il menù con tutti gli argomenti trattati su Viagginellospazio.
Viagginellospazio è anche su facebook, seguici anche lì. Trovi il pulsante in fondo alla pagina, o anche in alto se preferisci.
A presto,
Stefano.
Nessuna risposta
[…] Mielville “Perdido Street Station”, la raccolta di racconti di fantascienza giapponese “La leggenda della nave di carta” e le avventure del mitico Douglas Adams alla ricerca di specie animali in via di estinzione in […]