La regola del numero sette di Marco Eletti, la mia recensione
Marco Eletti è un giovane scrittore italiano che per la prima volta si cimenta nello scrivere un romanzo di fantascienza proprio con questo La regola del Numero sette, e devo dire che questa lettura mi ha particolarmente soddisfatto.
L’inizio del libro ci getta subito nel mood che sarà la costante di tutto il testo. Si parla di viaggi nel tempo. Già nelle prime pagine infatti si alterna il racconto in terza persona a quello in prima del protagonista del libro: Hector Nyckol. In questa prima parte il protagonista si preoccupa di metterci al corrente della situazione e della tecnologia che gli hanno permesso di viaggiare nel tempo. Sicuramente fra i classici temi fantascientifici quello dei viaggi nel tempo è uno dei più difficili da trattare. Lo è per due principali motivi. Il primo perchè è una delle frontiere più aperte della fisica teorica e quindi soggetto ai più disparati filosofeggiamenti fantascientifici. Il secondo perchè per la natura intrinseca dell’argomento, esso si trascina con se una moltitudine di paradossi e complicazioni logiche ( e narrative) nelle quali a volte è veramente difficile destreggiarsi.
Marco Eletti riesce però a trattare questo argomento in maniera veramente ottima. L’autore non si lascia prendere da vanneggiamenti già smentiti dallo stato dell’arte della scienza contemporanea, anzi riesce ad essere giustamente superficiale quando ce nè bisogno e sufficientemente specifico altrove. Riesce poi ad evitare di rimanere invischiato in paradossi che si sarebbero portati appresso inevitabili errori di “Sceneggiatura” (passatemi il termine).
Conclusa questa piccola parentesi tecnica torniamo a parlare del libro in sè. Finita la prima parte introduttiva veniamo subito proiettati parecchi anni nel futuro dove l’umanità è stata completamente decimata da un misterioso virus che ne ha completamente bloccato la capacità riproduttiva. Secoli e secoli di innovazione tecnologica e studi del virus non hanno portatto a nessuna soluzione e ormai le uniche speranze sono affidate ai viaggi nel tempo. Questa nuova tecnologia è stata infatti sviluppata per permettere un’interferenza controllata nel passato per garantire che la razza umana smetta di combattersi e intraprenda al più presto la ricerca e lo studio del virus. A questa fondamentale missione è addetto Hector Nyckol che partirà per il passato con l’ausilio di 12 Guardiani, androidi costruiti appositamente per controllare e limitare al minimo le interferenze dei viaggiatori nel tempo.
Su questo incipit si sviluppa in fretta la trama del La regola del numero sette che riesce a tenere il lettore col fiato sospeso quasi per tutto il libro attraverso un ritmo nel complesso incalzante e con svariati colpi di scena.
Non tutto è oro quel che luccica però. C’è da dire infatti che il libro diventa leggermente pilotato nella seconda parte e nel complesso lo stile dell’autore se nella sua semplicità rende scorrevole e godibile tutto il libro rischia di non concedergli spessore.
In conclusione
Se siete alla ricerca di un libro interessante, godibile e a tratti sorprendente, sicuramente La regola del numemro sette fa per voi. Il libro del giovane scrittore italiano ci fa inoltre sperare in un suo futuro impegno nella fantascienza che sembra proprio essere un genere in cui riesce appieno (qui il sito dell’autore). Al prezzo a cui è proposto in ebook difficilmente vi pentirete dell’acquisto.
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A presto,
Stefano.
Una risposta
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