Leonardo, il romanzo di un genio ribelle
Il segreto del successo è la costanza. Ciò che conta non è cominciare ma perseverare.
Leonardo Da Vinci
Leonardo Da Vinci è forse uno degli scienziati più mitizzati e ammirati della storia. Ci tengo subito a spiegare che ho usato l’aggettivo scienziato non a sproposito. La produzione artistica, culturale e anche scientifica di Leonardo è talmente vasta ma soprattutto multidisciplinare, che è praticamente impossibile usare un solo agettivo per descrivere quest’uomo. Usarne uno qualsiasi andrebbe di certo bene ma suonerebbe sempre terribilmente riduttivo. Ho allora deciso di iniziare additandolo come scienziato che forse è uno dei pochi epiteti che non sarebbe completamente corretto. E non lo sarebbe solo perchè la scienza come la conosciamo noi, in quegli anni ancora non esisteva, ma nessun problema, Leonardo potrebbe aver contribuito a far nascere anche lei.
Uno dei problemi che si incontrano sempre nello studio di una figura così importante è la quantità di “potrebbe”, “forse” e “magari” che si incontrano. Moltissimi suoi scritti infatti sono purtroppo andati persi. Sembrerebbe inoltre che ancora moltissime idee, invenzioni e scoperte se le volesse (o dovesse) tenere per se, e altre ancora non ha fatto in tempo a trascriverle. Alla sua morte Leonardo lasciò infatti una moltitudine di carte e scritti che non fece in tempo a riordinare e a trasformare in veri e propri libri. Ad occoparsi di questo enorme lascito ci pensò Francesco Melzi, discepolo e aiutante di Leonardo che lo accompagnò per più di 10 anni fino alla morte. Francesco però non riuscì a trasmettere l’incredibile amore e l’ammirazione che provava per il suo maestro anche ai suoi figli, che purtroppo smembrarono e dispersero gli scritti di Leonardo.
Massimo Polidoro, autore di questo Leonardo, il romanzo di un genio ribelle cerca di sopperire ad una mancanza storica con una bellissima strategia letteraria. Se proprio lui infatti fosse il fortunato erede di un Polidoro che venne in possesso di uno degli scritti leonardeschi e di cui non si aveva più traccia? E se questo scritto fosse proprio una sorta di biografia di Leonardo scritta da Francesco Melzi? Succederebbe proprio che Massimo Polidoro ne trasciverebbe le parole per trasformarlo in un romanzo. Il romanzo di un genio ribelle.
Massimo Polidoro utilizza questo espediente non per scrivere un “semplice” romanzo storico, ma sfrutta la sua incredibile esperienza per farne un’accurata biografia leonardesca sotto forma di romanzo. Attraverso il racconto di Melzi, l’autore riesce a riordinare molte informazioni storiche da tantissime fonti. Ogni parola di Leonardo, ogni fatto narrato e ogni dipinto o invenzione sono infatti documentati e provati. Polidoro ha quindi fatto un lavoro incredibile per ammalgamare informazioni e testimoniane scrivendo un romanzo affidabile ed accurato ma al tempo stesso avvincente ed ispirante.

Massimo Polidoro ©Cicap
Questo è il primo libro che leggo di Massimo Polidoro e sono piacevolmente colpito dall’aver trovato un autore di così grande talento. Oltre infatti ad occuparsi di pseudoscienze e affini dirigendo il Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) Polidoro lo fa anche attraverso dei bellissimi video Youtube, che vi invito a guardare. Con Leonardo il romanzo di un genio ribelle ho confermato anche quanto sia un’ottimo scrittore. In questo testo infatti si riesce a percepire tutta la passione e l’ammirrazione di Francesco Melzi per il suo Maestro. La prosa che Polidoro usa, unita a tantissimi riferimenti storici riesce a trasportare nell’Italia di inizio cinquecento in modo veramente convincente e soprattutto coinvolgente. Come Francesco, vi capiterà spesso di sentirvi fortunati e stupiti di ammirare un genio di questa portata e versatilità all’opera.
Non è strano per Leonardo Da Vinci cambiare idea. Egli infatti sostiene che la sapienza è figliola dell’esperienza. “Fuggi i precetti di quei teorici che non confermano le loro ragioni con l’esperienza.”
Da: Il romanzo di un genio ribelle, di Massimo Polidoro.
Conclusioni
Se c’è una lezione che ancora oggi, dopo cinquecento anni dalla morte di Leonardo possiamo imparare dalla vita di quest’uomo è l’importanza di essere curiosi. Non solo la curiosità di esplorare ed osservare il mondo in cui viviamo e le leggi che lo governano, ma anche la curiosità di vederne la bellezza e di trovare nuovi modi per rappresentarla e quindi condividerla. Essere curiosi vuol dire dedicare la propria vita ad imparare. E che modo migliore per imparare se non Osservare. Immaginare. Provare e applicare. Non è forse un metodo nobile e perfetto questo di vivere? Un metodo per ringraziare e riconoscere quella fantastica opportunità che ci ha permesso di camminare su questo mondo. Leonardo, il romanzo di un genio ribelle è un modo perfetto, godibile ed interessante di imparare questa lezione proprio da chi meglio di chiunque altro ha saputo metterla in pratica.
A presto,
Stefano.